099.4591127 - 099.4646065
·
info@studioruccoassociato.it
·
Lun - Ven 09:30-13:30 | 15:00-19:00
Contattaci

Il governo modifica il decreto dignità: prolungare i contratti a termine fino a due anni di durata.

Con tutta probabilità il decreto Dignità 2023 del governo Meloni sostituirà integralmente le rigide causali legali per i contratti a termine con tre causali “più accessibili”.

In più, mentre sino ad oggi i contratti a termine che raggiungevano l’anno di durata facevano immediatamente scattare, arrivati alla propria fine naturale, l’assunzione a tempo indeterminato del dipendente (in assenza di causali), oggi la durata potrà essere elevata a 24 mesi in presenza di uno di questi tre motivi:

  • specifiche esigenze previste dai contratti collettivi (articolo 51 del Dlgs 81/2015);
  • per specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza di previsioni contrattuali, previa certificazione delle stesse presso una commissione di certificazione;
  • oppure per “esigenze di sostituzione di altri lavoratori”.

I contratti precari sono un grosso problema in Italia. Negli ultimi anni sono diventati il tipo di rapporto di lavoro più diffuso, aumentando l’occupazione ma peggiorando le prospettive dei dipendenti.

Pertanto, le modifiche al decreto Dignità 2023 mirano a cambiare profondamente l’andamento occupazionale del Paese permettendo ai datori di lavoro di ottenere prestazioni a tempo determinato fino a due anni di durata con le adeguate motivazioni.

Attendiamo l’ufficialità del DL.

Torna su