Ad un mese di entratai in vigore delle nuove disposizioni circa il greenpass obbligatorio per l’accesso ai luoghi di lavoro arrivano due importanti chiarimenti :
MALATTIA DURANTE IL PERIODO DI SOSPENSIONE DEI LAVORATORI SPROVVISTI DI GREENPASS
Bisogna distinguere due casi:
1. Se la malattia è insorta prima del 15 ottobre e prosegue ininterrotta, il lavoratore continuerà a ricevere il relativo trattamento, che sia in possesso di green pass o meno.
2. Se invece lo stato di malattia è insorto dopo che l’assenza del certificato verde sia stata comunicata all’azienda o verificata al momento dell’accesso, cioè dopo che sia scattata l’assenza ingiustificata, l’evento morboso è da considerarsi del tutto irrilevante e non da diritto ad alcuna indennitĂ . In altre parole, l’assenza ingiustificata dovrebbe prevalere sullo stato di malattia successivamente insorto, considerato che la retribuzione della malattia presuppone che il lavoratore sia in condizioni di lavorare, se non fosse appunto per la malattia.
SMART WORKING PER I LAVORATORI SPROVVISTI DI GREEN PASS
Il lavoratore privo di green pass non può pretendere di lavorare da remoto ed al pari lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l’obbligo del certificato.
Anche nei casi in cui già prima del 15 ottobre, era prevista una prestazione in forma ibrida, in linea di principio resta confermato il principio seccondo cui chi è privo di green pass non può rendere la parte di prestazione prevista in presenza.
Infine un ultimo chiarimento circa il costo dell’eventuale tampone in assenza di vaccino.
E’ chiarito che il tampone non può essere assimilato a un dispositivo di protezione individuale (Dpi), e pertanto il suo costo non può essere posto a carico del datore di lavoro. Analogamente si può ritenere che il datore non possa essere chiamato a farsi carico di eventuali disagi o ritardi nell’effettuazione del tampone.
