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TFR in Busta Paga

Qu.I.R. nella busta paga di luglio per le pmi, a maggio invece per quelle con almeno 50 dipendenti

Dal corrente mese di aprile le richieste di Qu.I.R. presentate dai lavoratori appartenenti al settore privato, che intendono ricevere mensilmente il Tfr in busta paga, potranno essere finalmente considerate efficaci. Una volta che l’impresa abbia accertato il possesso di tutti i requisiti necessari per la monetizzazione del trattamento di fine rapporto ( si ricorda che a tale misura potranno accedere i dipendenti del settore privato che prestano servizio in un’azienda da almeno sei mesi )  la manifestazione di volontà esercitata dal dipendente è vincolante fino al periodo di paga del 30 giugno 2018 o comunque fino a quando si verifica la risoluzione del rapporto di lavoro.

Il meccanismo di erogazione della Qu.I.R. si differenzia in base alle dimensioni aziendali.

Imprese con almeno 50 dipendenti – Infatti, se l’organico aziendale è pari ad almeno 50 dipendenti, l’erogazione della Qu.I.R. è operativa a partire dal mese successivo a quello di formalizzazione dell’istanza. Quindi, per le richieste presentate dal corrente mese di aprile, il lavoratore vedrà corrispondersi la Qu.I.R. nella busta paga di maggio.

Va precisato, inoltre, che per i lavoratori dipendenti per i quali si procede alla liquidazione mensile della Qu.I.R., non operano gli obblighi di versamento del TFR alla forme pensionistiche complementari di cui al D.Lgs. n. 252/2005 e al Fondo di tesoreria INPS.

Imprese fino a 49 dipendenti – Differente è il discorso per le aziende che occupano fino a 49 dipendenti, che accedono al finanziamento assistito da garanzia di cui all’art. 6 del Dpcm n. 29/2015. Tali aziende, infatti, che non sono tenute al versamento del Tfr al Fondo di tesoreria, allo scopo di acquisire la provvista finanziaria necessaria, effettuano le operazioni di liquidazione mensile della Qu.I.R. a partire dal terzo mese successivo a quello di efficacia dell’istanza. Quindi, per le richieste presentate dal corrente mese di aprile, il lavoratore vedrĂ  corrispondersi la Qu.I.R. nella busta paga di luglio.
A tal fine, si ricorda che il 20 marzo scorso è stato firmato l’accordo quadro tra il MEF, il MLPS e l’ABI per finanziare le imprese che non intendano provvedere con risorse proprie all’anticipazione del TFR in busta paga. Grazie a tale accordo, le imprese che dovessero registrare problemi nei flussi finanziari necessari a far fronte al maggiore esborso mensile a seguito delle richieste di erogazione mensile dell’importo altrimenti destinato al trattamento di fine rapporto, potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato.

Per accedere ai finanziamenti agevolati, il datore di lavoro dovrĂ  presentare alla banca la seguente documentazione:

  • certificazione rilasciata dall’INPS riguardante il trattamento di fine rapporto maturato in relazione ai montanti retributivi dichiarati per ciascun lavoratore (art. 1, c. 31 della L. n. 190/2014);
  • visura camerale attestante l’insussistenza delle condizioni relative a situazioni di difficoltĂ  aziendale;
  • ulteriori informazioni e/o certificazioni richieste dalla banca necessarie alla realizzazione dell’operazione di finanziamento (es. data di pagamento degli stipendi ai dipendenti).

 

Aziende escluse dal finanziamento – Per quanto riguarda, invece, i datori di lavoro che effettuano la liquidazione della Qu.I.R. senza accedere alle misure di finanziamento assistito da garanzia (più di 49 dipendenti) si applicano le seguenti misure compensative:

  • deduzione fiscale del 6% del TFR monetizzato;
  • sgravio contributivo INPS dello 0,2%;
  • altro sgravio contributivo INPS dello 0,28%.
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