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Come trattare le assenze dei lavoratori per esami specialistici

Gli accertamenti diagnostici di breve durata  non sono assimilabili alle assenze per malattia, a meno che non si tratti di controlli:
– urgenti e non effettuabili al di fuori dell’orario lavorativo;
– talmente invasivi da richiedere una convalescenza.

Aggiungo che qualora il dipendente deve assentarsi per effettuare cicli di cura ricorrenti, cioè terapie ambulatoriali alle quali si deve sottoporre periodicamente, a causa di particolari patologie, il trattamento può essere assimilato alla malattia.

In tali casi il medico può certificare separatamente ogni ciclo di cura, oppure rilasciare una documentazione unica, che attesti la necessità di prestazioni ricorrenti: in quest’ipotesi, il trattamento successivo viene qualificato come ricaduta del precedente, proprio come la ricaduta della malattia.

Il certificato medico, in questi casi, deve essere inviato all’inizio della terapia, con l’indicazione delle date in cui avverranno le prestazioni; una volta effettuate le cure, la struttura sanitaria deve rilasciare una dichiarazione che ne comprovi l’esecuzione, pena la perdita del diritto all’indennità.

Se le visite mediche, le analisi o i trattamenti non rientrano in alcuno dei casi esposti, l’assenza dovrà essere considerata come ferie o permesso ; potrà invece essere comunque tratta come assenza retribuita se lo prevede il contratto collettivo applicato nelle singole aziende.

In ultimo, segnalo che è invece equiparato alla malattia il ricovero in day hospital.

Questo nel settore privato. Disciplina diversa è prevista per il settore pubblico nel quale le visite diagnostiche sono equiparate alla malattia.

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